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La transizione energetica

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Giugno 14, 2024

La transizione energetica è diventata una necessità impellente per la sopravvivenza del nostro pianeta. Di fronte all’incombente minaccia del cambiamento climatico, numerosi governi collaborano per tracciare la rotta verso un futuro energetico e ambientale che sia più sicuro e prospero per tutti.

La transizione energetica è un tema di centrale importanza nel contesto globale attuale. Con la crescente consapevolezza degli impatti critici del cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse fossili, sempre più paesi si stanno impegnando per raggiungere un futuro più sostenibile, affidabile ed efficiente dal punto di vista energetico.

La Sfida Globale della Transizione Energetica

Il concetto di transizione energetica è relativamente semplice, e rappresenta una sfida per tutto il pianeta, perché presuppone il passaggio da una struttura produttiva interamente basata sulle fonti energetiche non rinnovabili, ad una alimentata da energie rinnovabili senza dimenticarsi della grande importanza dell’efficientamento energetico.

È necessario un cambio di direzione per ridurre gli impatti sull’ambiente. Questo processo di transizione si concretizza in una produzione più responsabile ed efficiente, passando a tipologie di impianti che sposano il risparmio energetico e il basso impatto ambientale, garantendo una durabilità maggiore e senza il rischio danneggiare l’ambiente circostante, in una parola: sostenibili. In sostanza tutto il mondo industriale e del terziario deve guardare a questo cambiamento ed evoluzione, non può più restare indifferente, sfruttandolo come opportunità per una maggiore competitività.

È necessario un cambio di rotta per ridurre gli impatti sull’ambiente. Il passaggio dalle vecchie fonti di energia non rinnovabili a quelle rinnovabili può verificarsi attraverso la progressiva sostituzione degli impianti di produzione o la loro conversione. Tuttavia, anche il potenziamento degli impianti convenzionali può portare grandi benefici: con una produzione più efficiente si ottiene un notevole risparmio energetico e l’impatto ambientale si riduce.

Alens, società formata da esperti che negli anni hanno scelto di restare indipendenti da qualsiasi fornitore di energia e tecnologia per diventare leader nella consulenza in ambito energia e sostenibilità, segue da anni primarie aziende italiane e internazionali proponendo soluzioni in tema di sostenibilità, efficienza energetica e mercato energetico. Partendo dall’efficienza energetica Alens sviluppa un percorso di sostenibilità per i propri clienti.

Come percorso intendiamo sviluppare quanto è legato al ESG. Ambiente (E), governance (G) e sociale (S) sono le tre direzioni nelle quali le aziende e gli Enti del terzo settore stanno crescendo. Oggi le imprese che si muovono verso il green sono quelle che vanno meglio: innovano, esportano, producono posti di lavoro. La sostenibilità è fattore competizione.

I vantaggi competitivi della sostenibilità

Includere la sostenibilità nelle strategie di crescita, rappresenta un vantaggio competitivo per le imprese e in prospettiva un adempimento normativo. Un business che mette al centro delle proprie scelte la sostenibilità ambientale viene considerato come più affidabile e meno rischioso.

Sostanzialmente un’azienda che diventa sostenibile si pone in vantaggio rispetto ai competitor.Per questo diventa importante intraprendere un percorso di sostenibilità che attraverso una pianificazione porti ad azioni concrete che portino al raggiungimento degli obiettivi.

Nello sviluppo di un percorso, focalizzandosi inizialmente sugli aspetti ambientali (E di ESG) si parte dalla conoscenza energetica dell’azienda e lo strumento indispensabile è la diagnosi energetica.

La diagnosi energetica

La Diagnosi Energetica, realizzata in conformità alla normativa UNI CEI EN16247, è, come sappiamo, volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio, un impianto o un’attività: permette di ottenere una fotografia dettagliata dei consumi, identificare le aree di maggior spreco energetico e quantificare i potenziali risparmi in termini economici e ambientali.

Con la Diagnosi si possono individuare e valutare gli interventi che consentono la riduzione dei propri consumi energetici e di conseguenza della propria impronta carbonica.

Quali sono gli approcci per approfondire e analizzare l’impronta carbonica?

Vengono utilizzati due approcci a seconda del focus: organizzazione o prodotto.

L’inventario di GHG è la quantificazione delle emissioni di CO2 legate a siti o organizzazioni. La metodologia è basata su principi della norma internazionale ISO 14064-1:2018 e delle specifiche tecniche di riferimento per assicurare che i risultati finali, relativi alla quantificazione, siano attendibili e rappresentino una ragionevole identificazione delle emissioni di Gas ad effetto serra del sito analizzato.

L’inventario di GHG è realizzato attraverso una disamina completa delle 6 categorie previste dalla norma con approccio su Upstream e Downstream:

1.       Emissioni dirette (emissione da combustione di gas naturale o emissioni di processo…).

2.       Emissioni indirette da acquisto di energia (acquisto di energia elettrica…).

3.       Emissioni indirette da trasporto (auto dipendenti, viaggi di clienti fornitori…).

4.       Emissioni indirette da beni utilizzati dall’azienda.

5.       Emissioni indirette da beni venduti dall’azienda.

6.       Altro.

Se considerassimo la classificazione spesso in uso degli Scope, la categoria 1 è equivalente allo scope 1, categoria 2 equivalente a scope 2 e le restanti come scope 3.

La Carbon Footprint è invece la quantificazione delle emissioni di CO2 legate alla realizzazione di prodotti o servizi. La metodologia è basata su principi della norma internazionale ISO 14067:2018 e delle specifiche tecniche di riferimento per assicurare che i risultati finali, relativi alla quantificazione, siano attendibili e rappresentino una ragionevole identificazione delle emissioni di Gas ad effetto serra del sito analizzato.

Le Carbon Footprint sono effettuate attraverso una analisi completa delle medesime 6 categorie previste con approccio su Upstream e Downstream per l’inventario GHG.

La certificazione Zerocarbontarget

Alens ha accompagnato un’importante azienda alimentare in un PERCORSO di riduzione delle emissioni attraverso il piano strategico di sostenibilità con certificazione Zerocarbontarget.

Zerocarbontarget si propone come program operator internazionale per la certificazione della riduzione/compensazione delle emissioni di CO2, ovvero un soggetto che promuove ed elabora lo sviluppo delle regole per la comunicazione del percorso verso la Carbon Neutrality, ne coordina la pubblicazione dei risultati raggiunti e redige le relative Certificazioni ZCT.

Il programma spinge ad investire in progetti di mitigazione all’esterno del sistema azienda, utilizzando metodi compensativi delle emissioni di CO2.

Zerocarbontarget si propone come program operator internazionale per la certificazione della riduzione/compensazione delle emissioni di CO2, ovvero un soggetto che promuove ed elabora lo sviluppo delle regole per la comunicazione del percorso verso la Carbon Neutrality, ne coordina la pubblicazione dei risultati ottenuti e redige le relative Certificazioni ZCT.

Il programma spinge ad investire in progetti di mitigazione all’esterno del sistema aziendale, utilizzando metodi compensativi delle emissioni di CO2. L’applicazione di Zero Carbon Target è regolamentata da un disciplinare del servizio la cui applicazione porta al raggiungimento di determinati target che corrispondono ad un livello di carbon reduction.

Il supporto è partito con una fase di formazione che rendesse il team del Cliente più consapevole del percorso da intraprendere e degli obiettivi dello stesso. Grazie a poi i vari assessment realizzati, come carbon footprint, inventari GHG, diagnosi, water footprint, è stato possibile definire un piano strategico di sostenibilità che puntasse alla decarbonizzazione ma anche ad altri Sdg’s da spendere poi all’interno del Bilancio di sostenibilità che sarà pubblicato nel 2025.

Fissati gli obiettivi e il piano d’azione, l’azienda ha iniziato a realizzare gli interventi proposti, come la nuova centrale frigo, l’ottimizzazione della cogenerazione, il fotovoltaico, la sostituzione parziale del parco mezzi e il riutilizzo di una parte degli scarti del materiale utilizzato per il packaging, raggiungendo al primo anno saving energetici oltre il 10% del consumo complessivo del sito e del 5% sulle emissioni di CO2 complessive (riferite a Scope 1, 2 e 3). Nei prossimi anni 2024 e 2025 saranno realizzati altri importanti interventi, sfruttando inoltre l’industria 5.0 che puntino al raggiungimento nel 2030 di una riduzione del 30% delle emissioni complessive. Tale riduzione sarà certificata grazie a Zerocarbontarget consentendo di comunicare in maniera semplice e chiara a tutti gli stakeholder l’importante traguardo raggiunto.


L’internal Carbon Pricing

Il prossimo step è rappresentato dalla definizione dell’Internal Carbon Pricing (ICP) per il nostro cliente. L’Internal Carbon Pricing è un’azione che consente di migliorare l’approccio verso la riduzione dei gas serra (GHG), introducendo dei meccanismi di mercato per trasferire i costi delle emissioni sugli emettitori, fissandone un prezzo equivalente.

Il prezzo del carbonio agisce infatti come altri fattori economici da considerare nei business plan e consente all’azienda di valorizzare negli investimenti la “carbon reduction”. Le aziende che hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni stanno incominciando a valutarlo e calcolarlo.

Le attività svolte avvalorano l’interdisciplinarietà della ESCO nel fornire servizi al cliente non solo sotto forma di contratti EPC e fornitura e gestione di asset ma anche nella fornitura di servizi finalizzati all’efficienza energetica ed alla sostenibilità grazie all’esperienza ed allo staff composto da ingegneri ed EGE certificati.

Tale approccio dimostra la sinergia possibile tra le ESCO che realizzano e gestiscono impianti e quindi supportate dalla finanza (spesso chiamate “del ferro”) con le ESCO consulenziali e gestionali, sinergia che completa l’offerta al cliente per permettergli di affrontare la sfida della transizione energetica. La revisione della norma UNI CEI 11352 dovrà tenere conto di questi aspetti che si sono evoluti ed evidenziati sul mercato dei servizi energetici rispetto ad alcuni anni fa.

Riuscire a coniugare la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico con la crescita del business è la sfida di tutte le aziende. Vuoi sapere come? Contattaci.

Siamo specializzati in consulenza strategica e servizi di sostenibilità aziendale, mercato ed efficienza energetica. Contattaci per la creazione e l’implementazione delle tue strategie di sostenibilità, la valutazione e il miglioramento della performance ambientali, sociali e di governance (ESG), la redazione di bilanci di sostenibilità.


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