Skip to main content

Gli indicatori ESG e il bilancio di sostenibilità

Autore
Ottobre 31, 2022

La seguente mappa indica quali sono le attività legate al Climate Change (sezione Environment / ambiente), che si collocano in un ambito molto più vasto, ovvero quello della dichiarazione non finanziaria del bilancio di sostenibilità.  

Cosa sono gli indici di sostenibilità ESG

Cercheremo di capire la necessità delle aziende di rendicontare una serie di attività e di parametri ritenuti rilevanti per l’operatività di ogni organizzazione e di suddividerli in tre aree: 

  • environment / ambiente
  • la parte social / sociale 
  • la parte di governance

Il climate change, attraverso gli inventari GHG, ovvero le rendicontazioni di scopo 1 – 2 – 3 (GHG Protocol), hanno un peso considerevole all’interno della parte ambiente, in quanto sono oggi considerati parametri necessari per dimostrare ai propri stakeholder come l’azienda si stia muovendo nell’ambito delle richieste, dal punto di vista sia nazionale che internazionale, di agire in maniera positiva sul cambiamento climatico. 

I criteri ESG e le rendicontazioni delle emissioni

Le rendicontazioni delle emissioni sono pertanto uno dei pilastri dei cosiddetti criteri ESG, ma che cosa sono questi criteri ESG?

Sono dei parametri incentrati su tre aspetti:

  • aspetto Ambientale, quindi l’impatto sull’ambiente e sul territorio in cui l’azienda opera o su cui l’azienda esercita la sua influenza;
  • aspetto Sociale, che comprende tutte le iniziative che hanno un impatto sociale. La parte social può essere molto vasta a seconda delle caratteristiche dell’azienda e ha un impatto di ricaduta non soltanto verso il territorio e verso l’esterno, ma anche verso l’interno dell’azienda stessa;
  • aspetto Governance, che riguarda la gestione dell’organizzazione, delle qualifiche dei dirigenti, dei membri del board, del CDA fino ad arrivare agli amministratori delegati. 

I fattori ESG come strategia per investimenti sostenibili

I fattori ESG oggi vengono considerati il caposaldo dell’Investimento Sostenibile e Responsabile (SRI – Sustainable and Responsible Investment).

L’approccio ESG nasce negli anni ’90, a seguito dello sviluppo del concetto Triple Bottom Line, introdotto per la prima volta dal sociologo ed economista inglese John Elkington con la sua SustainAbility Ltd. Si tratta di un approccio basato sulla triplice dimensione dell’attività economica di un’impresa che sottende non solo il raggiungimento del profitto, ma anche il rispetto dei diritti dei lavoratori e della comunità, nonché la tutela dell’ambiente. Per quanto concerne tale ultimo profilo, in particolare, il Triplice approccio propone di incorporare il concetto di sviluppo sostenibile nella valutazione delle performance ambientali, attraverso indicatori e target ambientali. Si supera così il tradizionale concetto di bottom line quale indicatore esclusivamente economico e la tradizionale concezione di sostenibilità quale fattore prettamente ambientale.

Il concetto di sostenibilità avrebbe quindi dovuto essere uno dei pilastri della Governance delle aziende già da parecchio tempo, ma bisogna tenere in considerazione che soltanto negli ultimi sette anni, a partire dall’accordo di Parigi, questo aspetto ha assunto una forza maggiore. 

Il rafforzamento della responsabilità sociale d’impresa attraverso i processi di rendicontazione è avvenuto in Italia attraverso la pubblicazione del decreto legge D, LGS 254/ 2016 che ha recepito la direttiva europea 2014/95/UE.

Cos’è e a cosa serve il Bilancio di Sostenibilità

Innanzitutto bilancio di sostenibilità serve a fornire a tutte le parti interessate, un’informativa integrata e complementare rispetto a quanto viene riportato nel bilancio d’esercizio. Questa direttiva ha obbligato una serie di aziende a indicare qual era e qual è lo scopo della loro organizzazione, anche in riferimento a quelle che sono le tematiche ambientali, sociali e di Governance. 

Il documento è una somma di queste informative, e deve essere utilizzata da tutti gli stakeholder, cioè da tutte le persone che hanno a che fare con l’azienda, e dagli Shareholder, quindi dagli azionisti dell’azienda stessa. 

La direttiva introduce anche degli aspetti di armonizzazione, che permettono una lettura univoca del documento, indipendentemente dal tipo di azienda che lo compili.   

Quali sono i soggetti obbligati a presentare dichiarazioni non finanziarie? 

Sono quelli di interesse pubblico come banche, assicurazioni, società quotate in Borsa, che hanno un numero di dipendenti superiore a 500 e che hanno un totale attivo dello stato patrimoniale di 20 milioni, oppure un totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40 milioni. 

Ad oggi, l’obbligo di presentare dichiarazioni non finanziarie vale solo per aziende di alto livello: parliamo di grandi imprese, di grandi gruppi, di holding, molto spesso multinazionali; tuttavia, la nuova direttiva CSDR del 2021 imporrà quest’obbligo anche alle medie imprese. 

Cos’è e come funziona la Dichiarazione non Finanziaria?

La dichiarazione non finanziaria è uno strumento di rendicontazione. 

Le imprese obbligate devono fornire informazioni sui propri modelli aziendali, sulla gestione dell’ organizzazione e sui propri rischi, sia intrinseci dell’azienda o rispetto al mercato di riferimento, che possano in qualche modo portare l’azienda stessa a non rispettare o non raggiungere gli obiettivi nei tre ambiti ESG. 

La dichiarazione non finanziaria è definita analisi di materialità, attraverso cui, tramite un censimento del contesto aziendale, si verifica la matrice di rischio rispetto agli stakeholder.

Cosa si intende per Bilancio di Sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. 

La redazione del bilancio di sostenibilità porta le aziende a porsi degli obiettivi precisi sul medio periodo e ciò offre diversi vantaggi; uno dei principali, è l’accesso a nuove forme di capitale di modelli di business, poiché i criteri ESG sono diventati anche dei rating ESG. 

Il bilancio è uno strumento che l’azienda deve utilizzare per andare a illustrare l’operato dell’impresa, le prestazioni dal punto di vista sociale, ambientale e di Governance, la quantificazione e verifica della coerenza fra gli obiettivi fissati e i risultati ottenuti.

Uno dei sistemi di reporting è il GRI – Global Reporting Initiative – che indica le linee guida da seguire per la rendicontazione: queste sono suddivise in standard universali e standard specifici.

Se le aziende sono obbligate alla rendicontazione, il documento sarà la dichiarazione non finanziaria; se invece procedono di loro spontanea volontà, si parla di bilancio di sostenibilità.

Essere coinvolti in questi temi rafforza l’immagine dell’azienda verso l’esterno. Compilare i bilanci di sostenibilità dà fiducia agli investitori.

Per una valutazione gratuita della tua esigenza consulta i nostri esperti.

Riuscire a coniugare la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico con la crescita del business è la sfida di tutte le aziende. Vuoi sapere come? Contattaci.

Siamo specializzati in consulenza strategica e servizi di sostenibilità aziendale, mercato ed efficienza energetica. Contattaci per la creazione e l’implementazione delle tue strategie di sostenibilità, la valutazione e il miglioramento della performance ambientali, sociali e di governance (ESG), la redazione di bilanci di sostenibilità.


ALENS sbrl
Sede Legale: Corso Cavour 44, 27100 Pavia | Pec: pec@pec.alens.ittel: +39 0382 22837
P. IVA e C.F. 02474810187


© Alens sbrl - All rights reserved. Powered by Esc Agency.