CSRD: La Nuova Direttiva Europea sul Reporting di Sostenibilità
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è una normativa dell’Unione Europea, entrata in vigore il 5 Gennaio 2023 e sarà applicabile a partire dagli esercizi finanziari con inizio 1° gennaio 2024. In base alla CSRD, un numero sempre maggiore di imprese, comprese le PMI quotate, rispetto alla direttiva NFRD (Non Financial Reporting Directive) dovrà dotarsi di uno strumento di rendicontazione di sostenibilità.
La nuova direttiva sulla CSRD (2022/2464) è stata introdotta per migliorare l’accesso di divulgazione e fornire agli investitori e ai consumatori un modo più semplice e coerente. Al fine di comprendere e confrontare l’impatto ambientale, sociale e di governance delle attività di un’organizzazione, il report sarà lo strumento principale per valutare al meglio le prestazioni di sostenibilità delle aziende UE. Allo stesso tempo garantisce agli stakeholder di poter analizzare eventuali rischi ed opportunità di natura finanziaria derivanti da cambiamenti climatici e questioni legate alla sostenibilità.
Le aziende soggette alla CSRD dovranno rendicontare secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Si tratta di standard che sono stati sviluppati dall’ EFRAG, noto come European Financial Reporting Advisory Group, un organismo indipendente che riunisce diverse parti interessate.
La prima serie di ESRS è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale il 22 dicembre 2023 sotto forma di regolamento delegato. Questi standard si applicano alle aziende che rientrano nel campo di applicazione della CSRD indipendentemente dal settore in cui operano. Sono adattati alle politiche dell’UE, basandosi e contribuendo alle iniziative di standardizzazione internazionale.
La CSRD richiede inoltre garanzie sulle informazioni riguardo alla sostenibilità comunicate dalle aziende e fornirà la tassonomia digitale delle stesse informazioni.
Il superamento della NFRD
La direttiva NFRD è la precedente direttiva adottata nel 2014 dalla Commissione Europea per regolamentare la rendicontazione della sostenibilità delle imprese.
La CSRD non rivoluziona completamente la NFRD, ma ne è il naturale ampliamento che migliora ulteriormente la chiarezza e la trasparenza delle informazioni a disposizione del pubblico e consente una più facile e veloce attuazione delle politiche dei piani del Green Deal EU.
Di seguito le quattro principali differenze tra CSRD e NFRD:
- la nuova direttiva amplia il campo di applicazione della rendicontazione di sostenibilità: i requisiti della CSRD obbligano circa 49.000 aziende a rendicontare il proprio impatto ESG, al contrario della NFRD che si applicava solo a circa 11.700 aziende;
- la verifica da parte di terzi diventata obbligatoria per tutte le imprese che desiderano o sono obbligate ad effettuare un qualunque tipo di rendicontazione di sostenibilità, mentre nella NFRD è facoltativa;
- Il terzo fattore differenziante è il formato specifico ESEF/XHTML in cui devono essere presentati i dati in una rendicontazione CSRD, al contrario della NFRD che permette di scegliere il formato preferito dall’impresa;
- l’ambito di applicazione, più ampio nella CSRD perché richiede la doppia materialità, al contrario della NFRD che prevede solo la singola materialità.
A chi viene applicata?
Il 17 ottobre 2023, a Bruxelles sono stati apportati dei cambiamenti per quanto riguarda gli adeguamenti dei criteri dimensionali per le microimprese e le imprese o i gruppi di piccole, medie e grandi dimensioni
In particolare, le soglie dimensionali vengono innalzate di circa il 25% per tenere conto dell’inflazione registrata nel biennio 2021-2022.
Ne deriva che:
- nell’ambito della definizione di micro-imprese, la soglia del totale dello stato patrimoniale viene aumentata a euro 450.000 (prima 350.00) mentre quella dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni viene aumentata a euro 900.000 (prima 700.00);
- nell’ambito della definizione di piccole imprese, la soglia del totale dello stato patrimoniale viene aumentata a euro 5.000.000 mentre quella dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni viene aumentata a euro 10.000.000;
- nell’ambito della definizione di medie imprese, la soglia del totale dello stato patrimoniale viene aumentata a euro 25.000.000 (prima 20.000.000) mentre quella dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni viene aumentata a euro 50.000.000 (prima 40.000.000);
- nell’ambito della definizione di grandi imprese, la soglia del totale dello stato patrimoniale viene aumentata a euro 25.000.000 (prima 20.000.000) mentre quella dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni viene aumentata a euro 50.000.000 (prima 40.000.000);
- nell’ambito della definizione dei grandi gruppi, la soglia del totale dello stato patrimoniale viene aumentata a euro 25.000.000 (prima 20.000.000) mentre quella dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni viene aumentata a euro 50.000.000 (prima 40.000.000).
Rimangono immutati i requisiti per il numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio.
Doppia materialità: prospettiva inside out e outside-in
La nuova normativa europea Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) ha introdotto un nuovo concetto di materialità. I temi materiali oggi coincidono con gli impatti che l’organizzazione ha sia verso l’esterno che al proprio interno.
La CSRD introduce quindi una duplice prospettiva: da un lato, è necessario identificare i fattori di sostenibilità che influenzano l’organizzazione – secondo una prospettiva “outside-in”; dall’altro, gli impatti generati dall’azienda su persone e ambiente – secondo una prospettiva “inside-out“. Questo processo è definito doppia materialità.
L’approccio “inside-out”, anche definito “materialità d’impatto” dal GRI, definisce i temi materiali come quegli argomenti che riflettono gli impatti più significativi dell’organizzazione sull’economia, sull’ambiente e sulle persone, inclusi i loro diritti umani. In altri termini, sono quei temi che presentano la maggior priorità in funzione degli impatti che aggregano.
Per impatto si intende l’effetto negativo o positivo, attuale o potenziale, generato dall’impresa. Durante l’analisi di materialità d’impatto, vanno considerati sia gli impatti direttamente causati o a cui ha contribuito l’impresa, sia gli impatti che sono direttamente collegati alla catena del valore dell’organizzazione. Uno degli obiettivi della CSRD è infatti quello di estendere il perimetro di rendicontazione per responsabilizzare maggiormente le imprese sugli impatti indirettamente causati a monte e valle.
ESRS: European Sustainability Reporting Standards
L’European Financial Reporting Advisory Group o EFRAG ha emanato la prima serie di standard per la rendicontazione della sostenibilità: gli ESRS o European Sustainability Reporting Standards.
Gli ESRS definiscono le metriche che devono essere rendicontate e comunicate attraverso il bilancio di sostenibilità oltre che una linea guida sulle modalità di comunicazione di queste metriche.
Gli ESRS attuali sono 12 e suddividono gli obblighi di informativa relativi alla sostenibilità in quattro gruppi:
- Trasversale: come devono essere organizzate le informazioni, come devono essere rendicontate e come devono essere comunicate le informazioni in funzione della strategia aziendale e del modello di business.
Sono dichiarati quindi i requisiti generali del bilancio di sostenibilità e gli obblighi di informativa generali, obbligatori per tutte le categorie di imprese (ESRS 1 + ESRS2); - Ambientale / Environmental: sono inserite in questa categoria tutti gli obblighi di informativa e le metriche riguardanti l’adattamento ai cambiamenti climatici, la mitigazione delle emissioni, l’inquinamento, l’uso e consumo delle risorse idriche e marine, gli impatti sulla biodiversità ed ecosistemi, l’applicazione dell’economia circolare per il recupero e riuso delle risorse.
Tra queste metriche si ritrova il richiamo al calcolo delle emissioni di GHG per l’analisi come della carbon footprint aziendale (ESRS E1 fino a ESRS E5); - Sociale / Social: sono inserite in questa categoria tutti gli obblighi di informativa e le metriche relative all’impatto dell’impresa sulle persone, sulla propria forza lavoro e su tutti i lavoratori nella catena del valore, l’impatto dell’impresa sulle comunità interessate, tra cui i consumatori e gli utenti finali.
Un esempio di metrica rilevante è la misura della parità di genere nei lavoratori aziendali (da cui può derivare una certificazione della parità di genere secondo la recente prassi di riferimento UNI/PDR 125) (ESRS S1 fino a ESRS S4); - Governo / Governance: nella governance vengono inserite tutte le metriche relative al governo dell’azienda, alla sua struttura, alla gestione delle relazioni con i partner. Un esempio è l’impatto delle interruzioni sulla catena di approvvigionamento dell’impresa rispetto ai rapporti con i fornitori (ESRS G1).
L’obbligo di Assurance
La CSRD introduce requisiti per la certificazione dei report di sostenibilità. La Commissione europea adotterà gli standard per la limited assurance entro ottobre 2026, con standard per la reasonable assurance entro ottobre 2028 (previa valutazione della fattibilità di una reasonable assurance per i revisori dei conti e per le società). Quando un’entità è obbligata dalla legislazione dell’UE a garantire alcuni elementi della sua rendicontazione sulla sostenibilità, la relazione di revisione deve essere resa disponibile come allegato alla relazione sulla gestione o con altri mezzi accessibili al pubblico.
Reasonable Assurance
Un incarico di assurance in cui il professionista riduce il rischio dell’incarico a un livello accettabilmente basso nelle circostanze dell’incarico come base per la conclusione del professionista. La conclusione del professionista è espressa in una forma che trasmette l’opinione del professionista sul risultato della misurazione o della valutazione dell’oggetto sottostante rispetto a dei criteri.
Limited Assurance
Un incarico di assurance in cui il rischio dell’incarico è maggiore rispetto a quello di un incarico di assurance ragionevole ma per il quale il professionista riduce tale rischio ad un livello che sia accettabile nelle circostanze dell’incarico stesso per poter esprimere una conclusione in una forma che comunica se, in base alle procedure svolte e alle evidenze acquisite, siano pervenuti all’attenzione del professionista elementi che gli facciano ritenere che le informazioni sull’oggetto siano significativamente errate.
I Provider dei servizi di Assurance
Il revisore legale potrà fornire un parere sulla rendicontazione di sostenibilità. Inoltre, agli Stati membri devono essere offerte due opzioni. Queste sono:
- consentire a un revisore legale diverso da quello/i che effettuano la revisione legale dei conti di esprimere un parere sulla rendicontazione di sostenibilità, e
- accreditare gli Independent Assurance Service Providers (IASP) che non siano revisori legali di conti.
Tuttavia, se uno Stato membro decidesse si accreditare gli IASP, allora dovrà anche permettere ad un revisore legale diverso da quello/i che effettuano la revisione legale dei conti, di esprimere un parere sulla rendicontazione di sostenibilità.
Le sanzioni previste
La CSRD prevede che gli Stati membri dell’UE dispongano di un ente investigativo e di conformità che imponga sanzioni “efficaci, proporzionate e dissuasive” in base a diversi fattori, tra cui la gravità e la durata della violazione e la capacità finanziaria dell’azienda.
Le sanzioni per la mancata conformità alla CSRD saranno determinate dai singoli Stati membri sulla base delle leggi statali pertinenti. Si raccomanda a tutte le aziende di tenersi aggiornate su eventuali modifiche legislative e di ottenere una consulenza legale per garantire la conformità ed evitare indagini e potenziali sanzioni.
Per conformarsi alla CSRD, le aziende dovranno raccogliere e consolidare grandi volumi di dati. Una solida base di dati ESG può contribuire a semplificare la rendicontazione, rendere verificabili le informazioni divulgate in base alla CSRD e aiutare le organizzazioni a prepararsi meglio ai cambiamenti che saranno introdotti a partire dal 2024.
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